Il numero delle donne che chiedono aiuto psicologico è da sempre superiore a quello degli uomini. Ma le cose sono cambiate nell’ultimo anno. In questo articolo spiego il perché di questo cambiamento.
Nel corso della mia esperienza professionale ho notato che le persone che si rivolgono a me sono prevalentemente di genere femminile. Una sproporzione che nel corso degli anni è andata via via attenuandosi, fino a che, dal 2020, posso dire che il numero di uomini che hanno richiesto la mia professionalità sono diventati dello stesso numero delle donne.
In questo articolo cercherò di spiegare il perché di queste differenze di genere nel chiedere aiuto psicologico e le dinamiche che hanno portato ad un maggiore equilibrio.
Perchè il numero di uomini che si rivolge ad uno psicologo è minore rispetto alle donne?
Un dato ormai assodato è che gli uomini ricevono un numero minore di diagnosi rispetto alle donne in quanto sono meno propensi a chiedere aiuto per questioni che riguardano il benessere psicologico. Esistono delle forte resistenze da parte degli uomini a chiedere aiuto per affrontare problemi relazionali o interiori.
In un sondaggio del 2016 condotto da Opinion Leader è emerso che la maggioranza degli uomini è disposta a ritagliarsi del tempo libero dal lavoro per ottenere assistenza medica per sintomi di natura fisica, ma solo il 15% ha affermato che farebbe lo stesso per problemi di natura psicologica
Molto spesso gli uomini non richiedono di entrare in terapia perché è molto difficile ammettere a se stessi di aver un problema, fino a quando non si arriva al punto di non farcela più e allora si ricerca uno psicologo nel minor tempo possibile
Perché un numero sempre maggiore di uomini si rivolge allo psicologo?
Per riuscire a dare una spiegazione a questo fenomeno dobbiamo tenere conto di due aspetti fondamentali: il cambiamento culturale che la società moderna sta vivendo e gli eventi traumatici specifici a livello mondiale.
- Cambiamento culturale: rispetto ad un passato neanche troppo lontano, stiamo assistendo ad cambiamento del ruolo maschile tradizionale che chiedeva agli uomini di essere insensibili ai propri sentimenti o alle preoccupazioni. Negli ultimi anni sta sempre più prendendo piede la possibilità, anche da parte degli uomini, di accettare la propria sofferenza individuale e poter chiedere aiuto, senza sentirsi inferiori o sbagliati.
- Eventi traumatici: in maniera non sorprendente, è più facile che gli uomini si rivolgano ad uno psicologo se hanno subito un evento traumatico (ad es. un terremoto, il crollo delle torri gemelle o uno tsunami). Il 2020 è stato un anno che ricorderemo a causa della pandemia da Coronavirus e ciò ha portato ad un malessere psicologico diffuso. Nell’ultimo anno si è registrato un aumento esponenziale di ansia e depressione, che ha colpito indistintamente uomini e donne.
Cosa si aspettano uomini e donne dalla psicoterapia?
Un altro aspetto saliente risiede nelle aspettative differenti che uomini e donne hanno di fronte alla psicologia. Questo porta le due categorie ad approcciarsi spesso in maniera differente ai professionisti della salute mentale.
Cosa si aspettano, uomini e donne, dalla terapia psicologica? Non le stesse cose: generalmente gli uomini si aspettano soluzioni pragmatiche, rapide e dirette ai propri problemi. Le donne, invece, essendo più riflessive esprimono il bisogno di parlare delle proprie emozioni, dei loro stati d’animo e di ciò che le ha portate a chiedere aiuto.
Questo porta chiaramente le varie persone ad approcciarsi al primo colloquio con lo psicologo con una serie di aspettative, a volte divergenti dalla realtà, che è bene che vengano subito espresse e discusse in prima seduta, in modo da non creare false aspettative.
Cosa posso fare se sto vivendo un malessere psicologico?
Sembra banale dirlo, ma bisogna chiedere aiuto ad un professionista il prima possibile. Spesso le persone ritardano di mesi, se non addirittura anni, la telefonata allo psicologo perché pensano di potercela fare da soli o perché si vergognano. Così facendo si rischia solo di aggravare e cronicizzare la situazione disturbante, peggiorando le cose. Ti faccio una semplice domanda: se ti rompessi una gamba, cercheresti di fartela guarire da solo o chiederesti l’aiuto di un medico? Con la salute mentale è la stessa cosa.