Il costrutto di “malattie fisiche croniche” comprende una serie di condizioni eterogenee che hanno effetti persistenti per tutta la vita sulla qualità della vita e sul benessere soggettivo, quali ad esempio, cardiopatie, l’ictus, il cancro, il diabete e le malattie respiratorie, fibromialgia. Molto spesso, chi soffre di una malattia cronica, presenta anche una comorboilità di disturbo psicologico in grado di influenzare il decorso delle malattie fisiche croniche con una serie di sequele e complicanze.
Per malattia cronica ci si riferisce ad una patologia di lunga durata oppure a quei problemi di salute che durano o che si prevede che durino per almeno sei mesi. Oltre all’ingente impiego di risorse, le malattie croniche implicano, a livello psicologico, un costante stato di adattamento a questa nuova condizione di vita.
Numerosi studi, ad esempio, hanno già esplorato l’impatto di segni e sintomi appartenenti all’ambito dei disturbi psicopatologici sule malattie fisiche croniche più comuni, misurando la percezione soggettiva del benessere e della qualità i vita dei pazienti affetti da tali malattie. Più specificamente, alessitimia, ansia, depressione, disagio psicologico, qualità del sonno e disregolazione emotiva sono emerse essere spesso presenti in pazienti con fibromialgia, diabete di tipo 2, psoriasi e osteoporosi. Questo dato rappresenta la crescente tendenza della comunità scientifica ad interessarsi alla suddetta connessione tra la sfera psicologica e quella fisica, ipotizzando una correlazione positiva tra le due, dove ad un maggiore disagio psichico e di qualità di vita corrisponde una crescente gravità della patologia. Ad esempio, è stato riscontrato che l’elaborazione emotiva e la depressione aumentano la “catastrofizzazione del dolore”, che potrebbe essere descritta come l’atteggiamento cognitivo di interpretare l’esperienza del dolore in modo eccessivamente negativo.
Nel complesso, questi studi dimostrano l’importanza di un approccio multidisciplinare nel trattamento di pazienti affetti da malattie fisiche croniche e disturbi psicologici. Sia gli interventi psicologici che fisici in questi pazienti potrebbero migliorarne la prognosi. Interventi psico-educativi, terapia cognitiva basata sulla consapevolezza e un approccio basato sulla salute sono stati tutti testati con risultati promettenti nei pazienti con malattie fisiche croniche.
Tuttavia, una rilevante mole di ricerche supporta la necessità di un approccio integrato (fisico, psicologico e psicopatologico) che tenga conto dell’esperienza soggettiva del singolo paziente in una prospettiva di vita. Di conseguenza, è necessario considerare il corollario di sintomi che il paziente affetto da un disturbo cronico manifesta come un corpus unitario, dove è possibile intervenire sia con la scienza medica che con quella psicologica per migliorare la qualità di vita e quindi i sintomi fisici. Nella storia della malattia del paziente, il peso delle variabili psicologiche gioca un ruolo fondamentale e non trascurabile quando l’interesse del medico è quello di curare il paziente in una prospettiva di lungo periodo.
Riferimenti bibliografici
Conversano, C. (2019). Common psychological factors in chronic diseases. Frontiers in Psychology, 10, 2727.