Insoddisfazione esistenziale
L’insoddisfazione, di per sé, non è negativa. È un segnale che indica che qualcosa non va, a livello personale o a livello relazionale. Tuttavia, se una persona tende ad essere insoddisfatta per la maggior parte del proprio tempo, questo deve far accendere un campanello d’allarme.
Vivere costantemente insoddisfatti porta a sperimentare un senso di dispiacere permanente che impedisce di vivere appieno il presente. Ciò è spesso dovuto al fatto che non siamo soddisfatti di ciò che siamo, non accettiamo pienamente la nostra identità e le situazioni che, a vario titolo, viviamo quotidianamente.
Nella maggior parte dei casi, si fatica a trovarne l’origine, e le persone che soffrono di insoddisfazione cronica lamentano “mal di vivere” profondamente radicato che a tratti può divenire anche invalidante.
Attraverso un approccio mirato è possibile riuscire a individuare le cause della propria insoddisfazione e attuare le strategie comportamentali più indicate per migliorare la propria qualità di vita. L’intervento dello psicologo è importante per effettuare un’attenta analisi funzionale, volta ad individuare gli schemi maladattivi, causa dell’insoddisfazione cronica.
Sarà poi attraverso un percorso di consapevolezza, che la persona riuscirà a individuare le cause del proprio malessere. Infine, grazie ad un approccio collaborativo, psicologo e paziente, individueranno le strategie ottimali per gestire questo stato di insoddisfazione.