Da qualche settimana le misure anti- COVID sono state allentate e si è tornati ad una vita quasi normale. Tuttavia, alcune persone non riescono a lasciarsi alle spalle la paura del contagio o si trovano in difficoltà ad affrontare questo ritorno alla normalità.
Un recente studio realizzato dall’American Psychological Association, evidenzia come il 49 per cento degli americani si senta in difficoltà a tornare alle interazioni in presenza, una volta terminata l’emergenza sanitaria. Uscire fuori da quella che è diventata la propria zona di comfort è uno sforzo enorme, soprattutto per chi soffriva di ansia sociale già prima della pandemia di coronavirus.
Il progressivo allentamento delle restrizioni a cui siamo abituati dall’anno scorso sta portando un numero crescente di persone ad avere timore di come sarà il ritorno alla normalità. Ciò succede con maggiore frequenza a quelle persone che già da prima della pandemia soffrivano di ansia sociale, cioè quel tipo di ansia che scaturisce in occasioni in cui si può entrare in relazione con altre persone e che si accompagna a vergogna e timore del giudizio. Quest’ansia appare anche per cose molte semplici.
Chi soffre di ansia sociale, in questi lunghi mesi, ha potuto godere di una sorta di bolla di sicurezza che li ha protetti dalle situazioni temute. Questa situazione ha portato queste persone ad adagiarsi e cercare di goderne il più possibile: fino a che non riprenderà tutto nella normalità voglio utilizzare questa protezione il più possibile. Il non uscire e interagire con le persone per così tanto tanto è diventato un fattore di protezione, in quanto non si sono dovuti esporre alla socialità, che rappresenta l’evento temuto. Tuttavia ciò non ha risolto il problema, anzi, può averlo peggiorato.
Inoltre, l’enorme balzo in avanti nella digitalizzazione ha portato ad un aumento delle interazioni online, ma solo nelle persone predisposte. Coloro che non sono affini al mondo di internet, infatti, hanno avuto un aumento drastico del proprio senso di isolamento, dei sentimenti di tristezza, depressione e ansia. Inoltre, ciò può avere influito anche nel mondo del lavoro in quanto la possibilità di esprimerci e confrontarci in presenza ci permette di comunicare in maniera più creativa e lo scambio diretto favorisce il trovare soluzioni di fronte a situazioni problematiche.
Come affrontare questa preoccupazione?
L’uomo è un animale sociale, caratterizzato da un’innata capacità di adeguarsi alle condizioni esterne, e anche questo ritorno alla socialità deve essere vissuto in maniera graduale. È verosimile pensare che il timore ad uscire si risolva in maniera spontanea, nel corso di un paio di settimane. Attraverso l’esposizione a nuovi stimoli, la persona gradualmente acquisirà nuove strategie e riuscirà a tornare alla vita di prima. Tuttavia, nelle persone più resistenti, è consigliato seguire alcuni consigli specifici:
Non nascondete le vostre preoccupazioni: provare ansia di fronte ai cambiamenti è una risposta umana del tutto naturale. In effetti, una piccola quantità di stress o ansia può risultare positiva, perché aiuta a “motivarci e spronarci”. Tuttavia, se l’ansia è molto elevata, diventa un nemico. Spesso le persone ingigantiscono le proprie paure, rimuginandoci sopra, e pensando di essere gli unici a provare fobia sociale in questo momento.
Parlatene apertamente: prendere consapevolezza di ciò che si prova è il primo aspetto fondamentaleper iniziare ad affrontare il problema. Non siate troppo duri con voi stessi e cercate di aprirvi con le persone care: vi sentirete subito meglio.
Fate un passo alla volta: il rientro alla normalità è fatto di piccoli passi. Se vi sentite sovrastati dalla folla, non andate subito in un ristorante affollato, ma preferite un picnic all’aperto. Poi, gradualmente, aumentate il livello in modo tale che quando vi sarà chiesto di incontravi di nuovo in gruppo vi sentirete già abbastanza a vostro agio con tutte quelle persone attorno.
Se vi doveste rendere conto che la situazione, nonostante seguiate questi consigli, non sta migliorano, è importante agire tempestivamente e contattare un professionista che saprà studiare ed individuare la strategia migliore.