Le nostre vite sono spesso frenetiche, suddivise fra lavori ed impegni, e staccare la spina anche solo per qualche ora, ad esempio prendendosi del tempoo per passeggiare, rappresenta una necessità sempre più vitale per gestire lo stress. Tuttavia, la ricerca ci mostra che ciò vale solo se il nostro tempo libero viene passato immersi nella natura, mentre il rimanere in città non apporta benefici.
Vivere in città comporta forti limitazioni: si vive a stretto contato in poco spazio e in condizioni artificiali, più o meno distanti da ciò che sarebbe l’ideale. Numerose ricerche hanno dimostrato che gli ambienti naturali sono noti per fornire benefici per la salute mentale. Stare in mezzo alla natura riduce lo stress, l’ansia e le emozioni negative. Inoltre, una ricerca olandese condotta su quasi 350.000 persone ha dimostrato che vivere a meno di un chilometro da un’area verde è protettivo per numerose malattie organiche quali malattie respiratorie ed organiche, all’apparato digestivo e alla depressione (Maas & Verheij, 2007).
Con la crescente urbanizzazione, è importante considerare in che modo gli ambienti naturali rispetto a quelli urbani possono avere un impatto differenziale sul cervello. Ci sono alcune prove che gli abitanti delle città mostrano una maggiore attivazione dell’amigdala durante le attività di stress sociale rispetto agli abitanti delle zone rurali. In uno studio fondamentale, una regione del cervello coinvolta nell’elaborazione dello stress, l’amigdala, ha dimostrato di essere meno attivata durante lo stress nelle persone che vivono nelle aree rurali, rispetto a quelle che vivono nelle città, suggerendo i potenziali benefici della natura (Lederbogen et al., 2011)
Tuttavia, non tutti possono vivere in campagna. Per fortuna, un recentissimo studio pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry (Sudimac et al., 2022) offre prove scientifiche che anche una semplice passeggiata nella natura può ridurre l’attività nelle regioni cerebrali legate allo stress. L’esperimento ha rivelato che i partecipanti che hanno camminato per un’ora in una foresta hanno mostrato una diminuzione dell’attività dell’amigdala durante un’attività di stress, mentre quelli che hanno camminato per un’ora in città no. Prima e dopo la passeggiata, i partecipanti sono stati sottoposti a risonanza magnetica funzionale (fMRI) mentre partecipavano a un’attività di stress sociale, nonché a un’attività di volti spaventati che misurava l’attività dell’amigdala in risposta a espressioni facciali paurose o neutre.
Questi risultati sono importanti anche perché confermano l’importanza di ambienti verdi accessibili nelle città. Poiché più della metà della popolazione mondiale vive nelle città e l’urbanizzazione è in rapido aumento, è fondamentale per gli abitanti delle città avere un parco o una foresta nelle vicinanze dove possono rigenerarsi o ‘ricaricarsi’ dallo stress dell’ambiente urbano.
Riferimenti utili
Lederbogen, F., Kirsch, P., Haddad, L., Streit, F., Tost, H., Schuch, P., … & Meyer-Lindenberg, A. (2011). City living and urban upbringing affect neural social stress processing in humans. Nature, 474(7352), 498-501.
Maas, J., & Verheij, R. A. (2007). Are health benefits of physical activity in natural environments used in primary care by general practitioners in The Netherlands?. Urban Forestry & Urban Greening, 6(4), 227-233.
Sudimac, S., Sale, V., & Kühn, S. (2022). How nature nurtures: Amygdala activity decreases as the result of a one-hour walk in nature.